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  • L'Istituto Mendel è stato fondato 1953 dal Prof. Luigi GEDDA

    che lo ha reso famoso per gli studi e le ricerche effettuate nel campo della Genetica Medica e della Gemellologia

Storia

L’Istituto MENDEL è stato fondato nel 1953 dal Prof. Luigi GEDDA, il quale  lo ha reso famoso per gli studi e le ricerche effettuate nel campo della Genetica Medica e della Gemellologia. Nel 1933 il Prof. Gedda ebbe l’intuizione della Genetica studiando i caratteri somatici dei gemelli identici e le relative concordanze. Successivamente tali attività di ricerca, associate all’approfondimento delle leggi di Mendel e alle successive scoperte relative al DNA, hanno condotto alla fondazione della rivista scientifica “Acta Geneticae Medicae et Gemellologiae” (1952).

Nel 1953 l’Ambulatorio per Gemelli, dapprima aperto nella Clinica Medica del Policlinico Umberto I, venne trasferito nel nuovo Istituto Gregorio Mendel, dove oltre all’assistenza e allo studio dei gemelli, si intensificarono le attività sanitarie dedicate alle patologie genetiche ereditarie.

Durante quegli anni, il Prof. GEDDA fu impegnato negli insegnamenti didattici di Genetica Medica che portarono dapprima all’assegnazione del Corso di Genetica da parte della Facoltà di Medicina del’Università “La Sapienza” (1956) e successivamente alla vittoria del bando di concorso per l’assegnazione della Cattedra di Genetica Medica (1961), ospitata presso l’Istituto Mendel.

Il Prof. Gedda durante il suo intervento alla conferenza del 19 maggio 1962, presso il collegio universitario Irnerio a Bologna, riassunse in maniera chiara e inequivocabile le sue convinzioni sul diritto universale del cittadino alla salute, indipendentemente dalle condizioni economiche e sociali. Di seguito due brevi estratti dall’intervento riguardante proprio la necessità di un Diritto Sanitario che prevedeva la pianificazione di una medicina socializzata direttamente esercitata dallo stato:

 “sottrarre la diagnosi e la cura dell’infermità al possibilismo di una situazione economica individuale … l’uomo, perché è tale, ha il diritto di ricevere le cure, le migliori cure di cui la scienza e l’arte dispongono, per il ripristino della sua salute …”

“… La medicina scientifica è necessariamente uguale per tutti, come il diritto, e questo mi sembra che possa rappresentare una punto fermo del diritto sanitario … lo spirito della medicina è congeniale a questa universalizzazione dell’assistenza medica …”

In questo stesso periodo storico, a San Giovanni Rotondo (FG), il 5 maggio 1956 veniva inaugurato l’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza dove Padre Pio, durante il suo discorso indicò la strada di accoglienza universale del malato, curato in una “ … città ospedaliera tecnicamente adeguata alle più ardite esigenze cliniche…”.

Padre Pio espresse con forza le proprie convinzioni a riguardo del personale sanitario  che aveva "... il dovere … la missione di curare il malato, ma se al letto del malato non portate l’amore, non credo che i farmaci servano a molto …”. L’intuizione di Padre Pio includeva anche la ricerca scientifica, indicando Casa Sollievo della Sofferenza come “un centro intercontinentale… tempio di preghiera e di scienza…”. Pertanto da questa condivisione di intenti e di conoscenza è possibile comprendere i motivi della decisione del Prof. Luigi Gedda di donare nel 1997 l’Istituto Mendel alla Fondazione  “Casa Sollievo della Sofferenza” –  Opera di San Pio da Pietrelcina di San Giovanni Rotondo (FG), che gestisce l’I.R.C.C.S. Casa Sollievo della Sofferenza che attualmente rappresenta un importante punto di riferimento nazionale e internazionale per quanto attiene alla ricerca scientifica, alle attività sanitarie e assistenziali, svolte secondo la missione e la visione del fondatore.